La social media strategy dell'Isis in 12 punti


Che l'Isis utilizzi gli strumenti di comunicazione digitale per la sua propaganda è cosa ormai ben evidente. Abbiamo provato a riassumere qui, dall'analisi di vari studi sull'argomento, le precise tecniche di strategia di comunicazione digitale seguite.

SOCIAL MEDIA STRATEGY
Si tratta di una strategia vera e propria e non frutto di improvvisazione o uso naif della rete. Le operazioni mediatiche del movimento sono fortemente centralizzate, con un attento controllo su ciò che viene pubblicizzato e quando. Gli account di Twitter associati al gruppo vengono gestiti centralmente. Quando i nuovi combattenti di alto profilo si uniscono Stato Islamico, sono spinti a consegnare i propri account di social media all’organizzazione. Le produzioni del sedicente Stato islamico rientrano sotto l'ombrello principale di Al-Furqan Media, che invia regolarmente video e audio e produce una serie di documentari con il titolo "Messages from the Land of Epic Battles". Poi Fursan al-Balagh media si occupa delle trascrizioni, sottotitolazioni dei video.

RETE, MODERATORI
Per ogni canale social sono designati moderatori, e ogni “wilayah” ha il suo account. Oltre agli account social ufficiali, ci sono centinaia di account privati che diffondono i messaggi di propaganda. L'ISIS ha migliaia di account social per ogni città sotto controllo. Ogni volta che un account utente è bloccato, ne creano un altro con un nome falso.

- CONTENUTI DIVERSI PER PUBBLICI DIVERSI
Lo Stato islamico usa i social media come piattaforma per cercare il consenso e diffondere le proprie ideologie e racconti, accompagnati da giustificazioni religiose per le loro azioni, per convincere uomini, donne e persino bambini ad unirsi a loro. I video, spesso con sottotitoli inglese, ricostruiscono una 'realtà' che si adatta ai punti di vista e interpretazioni jihadisti. Il linguaggio utilizzato dipende dal pubblico a cui ci si rivolge: notizie sull’operato civile (costruzione di strade ecc.) per imporsi ai cittadini dei territori conquistati come benefattore; immagini di violenza efferata per mettere paura ai nemici; video di decapitazioni e ostaggi di giornalisti e operatori umanitari mirano ad un pubblico occidentale, all’umiliazione del nemico.

- ASCOLTO
Ascoltare la rete, monitorare, raccogliere i sentiment per adattare i contenuti. Il gruppo pubblica anche in base alle esigenze e ai cambiamenti del contesto locale. Ad esempio, se si sente che una popolazione locale sta iniziando a essere recalcitrante, si diffonde più propaganda sulle sue iniziative di sviluppo del territorio; se percepisce il sentore di sfide politiche o militari, diffonde immagini più brutali al fine di instillare la paura nei suoi avversari.

GEOREFERENZIAZIONE
Il 9 agosto una foto che mostra la bandiera dell’IS visualizzata su uno smartphone davanti alla Casa Bianca è stata twittata dall’account @sunna_rev. E’ il modo dei seguaci e sostenitori del sedicente Stato islamico per dire che sono ovunque, anche alla White House.

- TEMPO REALE
Le immagini della decapitazione o impiccagione di comandanti e capi avversari durante un attacco e azione di conquista vengono messe on line in tempo reale per abbassare il morale dei soldati nemici e della popolazione locale.

SELF REPUTATION
Per affrontare la conquista di territori più difficili perché a maggioranza sciita, Baghdadi ha fatto la sua prima apparizione in pubblico nella più grande moschea di Mosul: in questo si mostra come leader coraggioso che non ha paura di apparire in uno dei luoghi di significato storico per i musulmani sunniti.

RECRUITING PROFESSIONALE
Il gruppo ha utilizzato quell’occasione anche per fare un invito aperto a ingegneri, medici ecc. ad unirsi nella costruzione del califfato, lanciando una campagna di social media al fine di accrescere il reclutamento e funding.

VISUAL
Puntare molto sui contenuti visuali che hanno il più alto coefficiente di visualizzazioni e conversioni e sono inoltre più facilmente fruibili a livello internazionale per fare proseliti tra i giovani di tutto il mondo, anche occidentali. Daesh ha infatti superato gli obsoleti e vecchi video di Al-Qaeda, proponendo video dal montaggio accattivante, ricchi di effetti e con un ritmo compulsivo, veri e propri format. Per farlo l’Isis ha assoldato un centinaio di tecnici occidentali.

- NEWSJACKING
La tecnica di sfruttare l’attenzione degli utenti su un determinato argomento o fenomeno di rilevanza per trarne vantaggi per la propria attività o il proprio brand è stata usata varie volte dall’ISIS, ad esempio durante i mondiali di calcio, agganciandosi gli hastag più diffusi #brazil2014 per la propria propaganda.

- FAKE
Usare e promuovere foto e notizie false: come le distorsioni delle parole della Clinton in Hard Choices.

ALGORITMO 
Sfruttare il funzionamento degli algoritmi dei social media. L’algoritmo di facebook che propone, ad ogni iscritto, link a gruppi e account affini alle proprie ricerche ed interessi consente facilmente di allargare e propagare la propria rete: questo ne fa uno strumento semplice e ottimale per la propaganda jihadista, come evidenziato dall’esperimento di Gurvan Kristanadjaja.

L'analisi non pretende di essere assolutamente esaustiva, anzi. E' solo un esempio la propaganda può sfruttare il linguaggio ipermediale seguendone i punti chiave.
Invito colleghi ed esperti a migliorare l'elenco. 

Commenti

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