Come sarebbe il mondo, oggi, senza Facebook?


Come sarebbe il mondo, oggi, senza Facebook? titola Il Sole24Ore.

Ve lo anticipo subito!
Manco a dirlo, senza Facebook saremo ovviamente: più informati, più socievoli, più moderati e coesi, più liberi e più felici.
Lo affermano ormai la maggior parte dei giornali, e ora anche quattro economisti delle università di Stanford e New York grazie a un ‘ingegnoso esperimento’.

Per chi avesse poco tempo, riassumo qui i guai causati da Facebook e riportati nell’articolo del Sole24ore. Con una sola piccola avvertenza:
Provate a sostituire la parola ‘facebook’ con la parola ‘tv’, e la parola ‘oggi’ con ‘anni 60-70’ (o, avendo ancora tempo, spostate ancora di più le lancette nel tempo, e provate altre parole: ad esempio, radio, cinema, giornali, libri, scrittura, ecc. Ovvero, per ogni epoca, la rispettiva nuova tecnologia della comunicazione).
Riassunto in 4 punti.

  1. Più navighiamo, più dati lasciamo, più Facebook ci guadagna. Il suo interesse? tenerci incollati allo schermo. Nasce così una vera e propria economia dell’attenzione, un nuovo modello di business che ha bisogno di tecniche e di strumenti che massimizzino la nostra permanenza online.
  2. Il confine tra marketing, persuasione e creazione di dipendenze, in questi anni, è andato pericolosamente sfumando. E’ una tecnologia fortemente “addictive”, che scatena dipendenza comportamentale.
  3. L’uso dei social scoraggia l’incontro con gli altri e fa aumentare la solitudine e la depressione.
  4. Capitalismo della sorveglianza: mentre consumiamo e comunichiamo, ci sottomettiamo al rapporto di dominio. Gli abitanti del panottico digitale comunicano intensamente l’uno con l’altro e si denudano volontariamente.  

Ecco dunque un bell’articolo copia e incolla buono per tutte le stagioni di ogni rivoluzione del linguaggio.
Ne troverete a migliaia di studi, ricerche, teorie, deduzioni, sacre verità e anatemi di questo stesso tono, spesi a suo tempo contro la tv, e prima ancora contro tutte le altre tecnologie e linguaggi della comunicazione, a partire dalla scrittura. 
Ah, quando si dice la fantasia 😀 (o anche la conoscenza di un minino di storia dell’argomento).

Il fatto che, ogni volta, il mondo abbia continuato a scrivere prima, a stampare poi, a leggere libri e giornali, ascoltare dischi e radio, vedere film e guardare la tv... non suggerisce nulla?
Tutta l’umanità è idiota e solo questi intellettuali la sanno lunga? 

Ed infine: saremmo meno informati, meno socievoli, meno moderati e coesi, meno liberi e meno felici - esattamente - rispetto a quando? 

Quale sarebbe, precisamente, il momento zero (informato, socievole, coeso, moderato, libero e felice) della storia dell'uomo? 

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